Dal Brasile
Recenti ricerche, provenienti dal Brasile e dalla Svezia, hanno messo in luce come la chirurgia bariatrica possa essere associata ad un incremento del rischio di carie e di altri disturbi legati alla salute della bocca. Il primo studio, diffuso su Clinical Oral Investigations, ha coinvolto 40 individui obesi al fine di esaminare in maniera prospettica la condizione di salute orale, i segnali di infiammazione presenti nella saliva e la composizione del microbiota in pazienti che hanno subito un intervento di gastroplastica, confrontandoli con un gruppo di controllo che ha seguito un regime dietetico specifico. Per effettuare questa valutazione, i ricercatori hanno utilizzato questionari, controlli orali, campioni di saliva e tamponi gengivali, allo scopo di monitorare variazioni nella dieta, la perdita di peso, i livelli di infiammazione, la diversità del microbiota orale attraverso tecniche di sequenziamento, e lo stato di salute dei denti e delle gengive prima dell'operazione, dopo tre mesi e a sei mesi di distanza.
Paula Midori Castelo Ferrua, ricercatrice principale dell'Università Federale di San Paolo, ha condiviso risultati preoccupanti dallo studio condotto. Nonostante fosse stato richiesto ai partecipanti di seguire scrupolosamente una routine di igiene orale, inclusi l'uso del filo interdentale e il lavaggio dei denti tre volte al giorno, si è osservato un notevole peggioramento della salute orale. Questo declino si è manifestato con un incremento del numero di carie e un deterioramento della salute parodontale in un breve periodo di tempo, incidendo maggiormente sui pazienti che avevano subito l'intervento di gastroplastica. Gli esami dei marcatori presenti nella saliva hanno rivelato un'alterazione della capacità di neutralizzare l'acidità, un fattore chiave per mantenere un pH equilibrato che previene la demineralizzazione dello smalto dentale. Inoltre, l'analisi del genoma batterico ha mostrato cambiamenti significativi nella diversità del microbiota orale, specialmente tra i soggetti operati, suggerendo che queste variazioni nella composizione dei microrganismi possano essere la causa dell'aumento dei casi di parodontite osservati.
Nonostante un miglioramento nella qualità della dieta tra i pazienti, i significativi cambiamenti alimentari sono stati identificati come la causa principale del declino nella salute orale. Questo peggioramento è stato attribuito in particolare alla frequenza più elevata dei pasti che non era accompagnata da una corrispondente igiene dentale. Secondo Paula Midori Castelo Ferrua, il problema per coloro che hanno subito l'intervento chirurgico potrebbe derivare dall'assunzione di cibo in forma liquida o frullata. Questo tipo di alimentazione, non richiedendo masticazione, porta a una minore produzione di saliva. Di conseguenza, si verifica una riduzione della capacità della saliva di neutralizzare gli acidi, compromettendo così la salute orale.
Fonte: SPRINGER
Dalla Svezia
L'indagine svedese, che ha formato la base per la dissertazione di dottorato di Negin Taghat presso l'Università di Göteborg, si è concentrata sulla valutazione della salute orale in individui affetti da obesità severa, spesso afflitti da condizioni mediche concomitanti quali il diabete, prima e dopo aver ricevuto trattamenti medici o chirurgici. Il trattamento medico prevedeva consulenze dietetiche e modifiche allo stile di vita, l'uso di farmaci ove necessario, e un programma di esercizio fisico supervisionato. Al contrario, l'alternativa chirurgica, rappresentata dalla chirurgia bariatrica, benché fosse più efficace nell'indurre la perdita di peso, ha avuto effetti negativi significativi sulla salute orale dei pazienti. Lo studio ha evidenziato che un più elevato indice di massa corporea era associato a un raddoppio del rischio di sviluppare carie.
Due anni dopo l'inizio dello studio, è diventata evidente una distinzione marcata tra i pazienti che avevano ricevuto il trattamento chirurgico e quelli che erano stati trattati medicalmente. I pazienti sottoposti a intervento chirurgico hanno visto un aumento delle lesioni cariose da una media di 15 a 19.1 sulla superficie dello smalto. Al contrario, nel gruppo trattato con approcci medici, si è registrata una riduzione delle carie superficiali. Analogamente, per quanto riguarda le lesioni più profonde nella dentina, dopo due anni i pazienti del gruppo chirurgico presentavano in media 6,4 lesioni, mentre quelli nel gruppo medico ne avevano 4,9.
Negin Taghat ha sottolineato che quasi la metà dei pazienti operati ha sperimentato un deterioramento della propria salute orale, manifestando sintomi quali denti ipersensibili e difficoltà nella masticazione.
Ha evidenziato l'importanza per i professionisti sanitari e dentistici di essere consapevoli dell'impatto che l'obesità e i suoi trattamenti possono avere sulla salute orale. Ciò è cruciale per poter implementare strategie preventive adeguate, considerando che questi professionisti si trovano a interagire regolarmente con questi gruppi di pazienti nel loro lavoro quotidiano.