Aumento dei traumi maxillo-facciali
Prof. Manlio Galiè
Gli incidenti stradali, l'uso sconsiderato dei monopattini, lo sport agonistico e gli infortuni domestici sono tra le principali cause dell'aumento dei traumi facciali. A Roma, tremila specialisti si sono incontrati alla Nuvola per discutere di questi temi.

Le innovazioni più significative e le diverse applicazioni sono state al centro del 27° Congresso della European Association for Cranio Maxillo Facial Surgery - EACMFS, la società scientifica europea che riunisce tutti i chirurghi impegnati in questa disciplina.
Il volto umano è il nostro biglietto da visita, il riflesso delle nostre emozioni e la chiave per le nostre relazioni. Quando incidenti, malformazioni o malattie colpiscono, la chirurgia maxillo-facciale, giovane specialità in continuo progresso da 50 anni, diventa una risorsa vitale per restituire non solo la funzionalità, ma anche la dignità e l'autostima ai pazienti. 



Novità tecnologiche per chirurgia malformativa e oncologica/ricostruttiva
 

Le recenti conquiste della chirurgia maxillo-facciale consentono di minimizzare e in alcuni casi di eliminare le malformazioni congenite del cranio e del volto, gli effetti di traumi violenti (causati da armi da fuoco, cadute, incidenti, morsi di cani) e le conseguenze dei tumori della zona testa-collo.
Le malformazioni di interesse della chirurgia maxillo-facciale possono interessare il  volto ed il collo in punti e modi differenti – spiega il Prof. Valentino Valentini, Professore Ordinario in Chirurgia Maxillo Facciale presso La Sapienza Università Roma e direttore UOC Chirurgia Maxillo Facciale Policlinico Umbero I di Roma - Tra le più diffuse vi sono il progenismo, ossia l’ipersviluppo della mandibola rispetto al mascellare superiore, o il suo contrario, il prognatismo, in cui il mascellare superiore è ipersviluppato in senso sagittale rispetto alla mandibola. Ci sono, poi, molte altre malformazioni congenite tra cui la più frequente e nota è rappresentata dalle  labiopalatoschisi o volgarmente nota come labbro leporino. Ci possono essere anche malformazioni più complesse con coinvolgimento del cranio fino a determinare una alterazione dell’articolazione temporo-mandibolare causando quadri sintomatologici molto complessi di tipo neurologico che necessitano di un inquadramento multi specialistico. Questo tipo di atteggiamento è anche soprattutto vero in chirurgia oncologica e ricostruttiva. Per garantire il controllo a 360 gradi della patologia tutte le più moderne tecniche chirurgiche devono coordinarsi con gli avanzamenti tecnologici nelle altere discipline come la radioterapia e l’oncologia medica. Uno dei maggiori progressi si è avuto nell’ambito della chirurgia mininvasiva. L’endoscopia, ad esempio, attraverso il naso permette di arrivare anche nella base cranica; la chirurgia robotica, invece, consente di intervenire nelle parti più profonde delle vie aereo-digestive senza incisioni sul volto. Una parte emergente è rappresentata dall’Intelligenza Artificiale che con i suoi modelli di apprendimento è in grado di facilitare le diagnosi precoci con predizione dei risultati dei trattamenti”.



Tremila specialisti da tutto il mondo alla nuvola

Il 27° Congresso EACMFS si è tenuto dal 16 al 20 settembre eccezionalmente a Roma, presso il Centro Congressi “La Nuvola”. L’evento è considerato il principale forum internazionale per la ricerca, la teoria e lo sviluppo della chirurgia orale e maxillo-facciale. L’iniziativa, che ha frequenza biennale, si tiene in Italia per la presidenza del chirurgo ferrarese Manlio Galiè e  vanta un ricco programma con simposi, masterclass e relazioni aperte a tutte le specialità.
“Sono state rappresentate le società scientifiche di tutto il mondo, di ogni continente, con tremila delegati provenienti da oltre cento Paesi – sottolinea il Prof. Manlio Galiè, Presidente EACMFS e Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara – Si è prestata attenzione alle nuove tecnologie, alla robotica, all’Intelligenza Artificiale, innovazioni che richiedono un confronto per determinare il reale beneficio che ne trae la qualità di vita del paziente. Tra i vari approfondimenti, infatti, anche una sessione sull’umanizzazione delle cure: non interveniamo sulle malattie, ma sui pazienti, che sono diversi l’uno dall’altro. Il congresso ha aperto anche ad altri specialisti: la chirurgia maxillo-facciale d’altronde interagisce con varie branche della medicina, lavorando con un approccio multidisciplinare insieme a otorino laringoiatri, odontoiatri, ortodontisti, oculisti, neurochirurghi, chirurghi plastici, oncologi, radioterapisti. Abbiamo potuto confrontarci su ciò che viene fatto nel resto del mondo e sulle nuove tecniche a livello internazionale, valorizzando la nostra tradizione, visto che la scuola italiana ha sempre recitato un ruolo importante.

Ospite dell’evento anche il professor Eduardo Rodriguez, capo del Dipartimento di Chirurgia Plastica presso il Nyu Langone di New York, il quale nel 2023 ha eseguito il primo trapianto completo di un occhio – insieme a una parte del viso – su un uomo americano di 46 anni, sopravvissuto a un grave incidente sul lavoro causato da una scarica elettrica ad alto voltaggio. Nonostante l'intervento non abbia ripristinato la vista, sia il bulbo oculare che la retina hanno mostrato un notevole miglioramento. L’obiettivo principale non era ridare la capacità visiva, ma promuovere la ricerca per futuri avanzamenti.

"Questo caso potrebbe aprire nuove strade per il recupero della vista in pazienti affetti da traumi, malformazioni o tumori che hanno comportato la perdita di un occhio," ha dichiarato il professor Manlio Galié. Tuttavia, ha sottolineato, il cammino è ancora lungo e va percorso con un’attenzione costante alla protezione del paziente. Sebbene la tecnologia stia superando sempre più barriere, è essenziale riflettere su questioni etiche, morali, psicosociali e di sostenibilità, mettendo il paziente al centro di ogni decisione piuttosto che la tecnologia stessa.

 

Nella foto il Prof. Manlio Galiè, Presidente EACMFS e Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara.
 

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