Dental Tech - Nuove frontiere e materiali in ortodonzia 4.0
Retainer in PEEK
Dr. Matteo Beretta1, Dr.ssa Enrica Di Lorenzo2, Dr.ssa Marialuigia Di Matteo3, Dr. Alessandro Mangano4
1. Medico Odontoiatra, Spec. In Ortognatodonzia, Master di II livello in Odontoiatria Digitale. Libero professionista, Varese e Casale Monferrato (AL). 2. Medico Odontoiatra, Spec. In Ortognatodonzia. Libero professionista, Varese e Milano. 3. Medico Odontoiatra, Spec. In Ortognatodonzia. Libero professionista, Varese. 4. Medico Odontoiatra, Spec. In Ortognatodonzia. Libero professionista, Varese e Gravedona ed Uniti(CO).
L’uso delle nuove tecnologie digitali ha enormemente cambiato il flusso di lavoro in ortodonzia, permettendo al clinico di lavorare usando protocolli full digital. Il flusso di lavoro sta radicalmente cambiando passando da dispositivi realizzati tramite CAD (Computer-Aided Design)/CAM (Computer-Aided Manufacturing) a dispositivi realizzati tramite CAD/ CAT (Computer-Aided Technofacturing); ad oggi risulta anacronistico parlare di manufattura in quanto i processi di progettazione avvengono tramite software CAD e la successiva lavorazione avviene tramite fresatrici e stampanti 3D, risulta quindi necessario utilizzare questo nuovo acronimo per introdurre il concetto di tecno-fattura. Viene presentato un caso di realizzazione (#SCANPLANMAKEDONE) di retainer inferiore in PEEK (polietereterchetone). CASO CLINICO Al termine del trattamento ortodontico di riallineamento del gruppo frontale inferiore, si opta per eseguire un tecnofatto di contenzione fisso. Tramite software CAD si progetta il dispositivo che verra successivamente realizzato tramite fresatrice (Fig.1-2).
Fig.1. Progetto CAD del retainer in PEEK
Fig.2. Realizzazione CAD/CAT del retainer in PEEK
La procedura di bonding del retainer prevede tre passaggi: Step 1: prova di posizionamento del retainer. Step 2: fase adesiva delle dentatura e silanizzazione del dispositivo. Step 3: bonding, a denti alterni, del retainer. Viene eseguita una prova di posizionamento pertestare il fitting perfetto del dispositivo alle superfici linguali dei denti interessati (Fig.3).
Fig. 3. Prova di posizionamento
Viene eseguita la mordenzatura per 60” delle superfici linguali da 3.3 a 4.3 , successivamente viene applicato l’adesivo sulla dentatura, avendo cura di non creare eccessi e di lasciare libera la zona interdentale; infine il retainer in PEEK viene irruvidito e sottoposto a silanizzazione (Fig. 4-9).
Fig. 4. Mordenzatura delle superfici linguali
Fig. 5. Applicazione adesivo
Fig. 6. Fotopolimerizzazione
Fig. 7. Irruvidimento del retainer tramite fresa diamantata
Fig. 8. Applicazione del silano
Fig. 9. Fotopolimerizzazione del silano
Una volta posizionato il retainer si applica il composito a denti alterni e si fotopolimerizza per 30” ogni elemento dentale (Fig.10).
Fig. 10. Applicazione composito
Il dispositivo (Fig.11), così progettato e posizionato, permette una igiene orale domiciliare efficace poiché gli spazi interdentali sono accessibili al superfloss ed agli scovolini.
Fig. 11. Retainer in PEEK bondato
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
Il PEEK e un materiale che e stato introdotto in Medicina nell’ambito della chirurgia ortopedica, con il passare degli anni ha trovato spazio anche nell’Odontoiatria; dapprima nella protesi e poi anche nell’ortodonzia. Per quanto riguarda l’ortodonzia, sono stati condotti degli studi di meccanica per lo sviluppo di archi ortodontici contenenti PEEK. Ad oggi, in letteratura e presente un solo studio, pubblicato nel 2017, riguardante l’applicazione clinica del PEEK condotto dal gruppo di ricerca dell’Universita della Sapienza di Roma. I ricercatori hanno realizzato diverse tipologie di mantenitori di spazio, che sono risultati efficaci per gli scopi terapeutici. Questo materiale risulta particolarmente performante all’interno della cavita orale, grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche; infatti e un materiale idrofobo, ha un modulo di elasticita simile a quello della dentina, una bassa affinita alla placca ed inoltre e autoclavabile grazie alla sua capacita di mantenere inalterate le sue caratteristiche ad alte temperature.Questo materiale puo essere impiegato nei pazienti con allergie ai metalli e nei pazienti special needs che necessitano di sottoporsi regolarmente, ad esami strumentali quali la RMN all’encefalo. Il PEEK grazie alla sua biocompatibilita ed alle caratteristiche precedentemente discusse, si rivela essere un materiale estremamente efficace per realizzare delle contenzioni fisse.
BIBLIOGRAFIA
1. Ierardo G, Luzzi V, Lesti M, Vozza I, Brugnoletti O, Polimeni A, Bossù M. Peek polymer in orthodontics: A pilot study on children. J Clin Exp Dent. 2017;9:1271-1275. 2. Tada Y, Hayakawa T, Nakamura Y. Load- Deflection and Friction Properties of PEEK Wires as Alternative Orthodontic Wires. Materials (Basel). 2017;10. pii: doi: 10.3390/ma10080914. 3. Maekawa M, Kanno Z, Wada T, Hongo T, Doi H, Hanawa T, Ono T, Uo M. Mechanical properties of orthodontic wires made of super engineering plastic. Dent Mater J. 2015;34(1):114-119. 4. Garcia-Gonzalez D, Rusinek A, Jankowiak T, Arias A. Mechanical impact behavior of polyether–ether–ketone (PEEK). Composite Structures. 2015;124:88-99. 5. Beretta M, Cirulli, N. Metal-free space maintainer for special needs patients. Adv Dent and Oral Health. 2017; DOI: 10.19080/ ADOH.2017.06.555683.
Pubblicato su Infodent Settembre 2019 - Rubrica Dental Tech pag 20