Dental Tech - La Cone Beam Computed Tomography in implantologia Raccomandazioni per il corretto impiego clinico
Una recente revisione narrativa della letteratura, pubblicata dal gruppo dell’Universita di Leuven sulla prestigiosa rivista BMC Oral Health, Digital Dentistry,
Jacobs R, Salmon B, Codari M, Hassan B, Bornstein MM. Cone beam computed tomography in implant dentistry: recommendations for clinical use. BMC Oral Health. 2018; 18 (1): 88.
e disponibile al download gratuito al link: https://bmcoralhealth.biomedcentral.com/ articles/10.1186/s12903-018-0523-5
ha descritto in maniera estremamente chiara quale debba essere L’impiego della tomografia computerizzata a fascio conico (cone beam computed tomography, CBCT) nell’implantologia dentale, fornendo raccomandazioni per un utilizzo giustificato e ottimizzato. La CBCT offre dati volumetrici tridimensionali (3D) su ossa e denti con dosi di radiazioni e quindi costi biologici relativamente bassi; proprio per questo motivo il mercato delle CBCT e in costante crescita, da quando la prima macchina dentale e apparsa ormai vent’anni fa. Attualmente sono disponibili oltre 85 diversi dispositivi CBCT e questa crescita esponenziale ha creato una lacuna nella evidenza scientifica; infatti, le CBCT sono tra loro diverse, e considerazioni che possono essere valide per l’una non necessariamente sono applicabili alle altre. Tuttavia, le indicazioni nell'odontoiatria implantare sono diverse, e vanno oltre la diagnostica. In effetti, i set di dati 3D derivati dalla CBCT consentono la pianificazione chirurgica e il trasferimento alla chirurgia tramite stampa 3D o navigazione. Naturalmente, non bisogna dimenticare come le dosi di radiazioni efficaci possano variare in larga misura (con dosi equivalenti comprese tra 2 e 200 radiografie panoramiche, anche per indicazioni simili!) in base alle diverse macchine ed ai protocolli di scansione impiegati. Una simile variabilità si denota anche nella qualità dell'immagine diagnostica, con risultati differenti tra diverse CBCT e diversi protocolli di esposizione. Per la realizzazione di modelli anatomici, ad esempio, la cosiddetta precisione di segmentazione può raggiungere fino a 200 μm; considerando pero le ampie variazioni nelle prestazioni delle diverse macchine, possono verificarsi imprecisioni molto maggiori. Ciò vale anche per le misure lineari, con un'accuratezza di 200 μm che e effettivamente raggiungibile, anche se in taluni casi l’errore può arrivare ad essere molto superiore. La qualità delle immagini diagnostiche può infine essere drasticamente ridotta da fattori correlati al paziente, come movimento e artefatti metallici. Ciononostante, l’uso della CBCT e pienamente giustificato per la diagnosi pre-chirurgica, e per la pianificazione pre-operatoria con il trasferimento della stessa nel contesto clinico attraverso tecniche di chirurgia implantare guidata. Ciò ovviamente sforzandosi di ridurre il più possibile la dose, che deve essere paziente-specifica e orientata all'indicazione.
Pubblicato su Infodent Maggio 2019 - Rubrica Dental Tech pag 21